Ancora una volta il Mar Ionio si conferma come uno prezioso scrigno che, attraverso i suoi tesori, racconta un tracciato di una storia antica, quella stessa storia che, nonostante le tragiche dinamiche, occorre rievocare e divulgare per determinare l’identità del Paese in cui si vive.
In scena, questa volta, è Riposto, piccolo comune della città metropolitana di Catania dove il team dell’organizzazione di volontariato “Futuro Mare”, con a capo Carmelo La Rocca, ha concentrato le ricerche.
In particolare, dopo un lungo periodo di sopralluoghi nello specchio acqueo antistante il lungomare Edoardo Pantano – tratto stradale che collega Riposto a Torre Archirafi – ad una profondità di 9 metri circa, sono stati localizzati e georeferenziati due motori aeronautici Jumo 211.
Tali elementi –spiega il Capitano di Lungo Corso Andrea Di Mauro, che nello specifico ha curato i rilevamenti- sono riconducibili ad un bimotore bombardiere Junkers 88 in forza alla Luftwaffe, ragionevolmente precipitato a breve distanza dalla costa nel corso della Seconda G.M. e successivamente cannibalizzato, complice la bassa profondità.
Le indagini che hanno coinvolto numerosi professionisti del settore subacqueo e nautico, nonché accreditati storiofili come l’Ingegnere Aldo Scaccianoce di Acireale, sono state coordinate dal dottor Claudio Di Franco della Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia.
Ci si auspica che questo ritrovamento possa presto diventare meta di escursioni subacquee ricreative, nonché simbolo di pace e monumento alla memoria di ciò che non dovrà mai più ripetersi.