Attraverso la conoscenza è concesso all’uomo, talvolta, di dominare non solo se stesso, ma anche ciò che lo circonda.
“Intelligere”, ossia comprendere, per gli appassionati di subacquea vuol dire qualcosa di più: prevedere, prevenire, governare le forze, modellare le proprie capacità fisiche e psichiche.
Il sapere - vieppiù accresciuto dallo studio, dall’approfondimento specialistico, dall’analisi dei fenomeni, dallo scambio e dal travaso di esperienze - costituisce, per un sub “l’erogatore” più antico ed importante non solo per abbattere le barriere e sfidare le atmosfere e le probabilità, ma soprattutto per “capire se stessi”, individuare esattamente i propri limiti e rispettare il prezioso bene della vita.
Ecco perché, nella nostra attività, è importante aggiungere continuamente qualcosa di più al bagaglio delle conoscenze e rendere ancor più saldo e sedimentato il nostro sapere.
Il corso di livello superiore o di specialità, peraltro, non è esclusivamente rivolto al “nuovo”, ma anche a ciò che già abbiamo; infatti il sapere rispolvera la parte oscura del nostro “naturale comportamento” che viene così tonificato, rivisitato e molto spesso corretto.
Nella subacquea non si può e non si deve restare indietro: tutte le didattiche sono studiate in maniera tale da offrire la modularità necessaria per arrivare agevolmente (a volte non facilmente) ad obiettivi sempre migliori.