Non siamo Master chef e non vogliamo sfidare nessuno, ma solo dare dei consigli come cucinare una buonissima e vi assicura bona veramente da cucinare con gli amici per una serata in allegria.
La descrizione non sarà data in grammi, ma le misure che noi abbiamo adottato sono per due persone.

Cozze 2 kg (pulite dalla macchina del negozio)

1 scatola di Pomodorini
1Cipolla
1 Spicchio d'aglio
Olio extra vergine d'oliva
Prezzemolo.

Preparazione :

Abbiamo inziato pulendo le cozze , le ripassiamo sempre per eliminare residui o pelucchi classici delle cozze

Mettete le cozze in una pentola capiente, senza acqua e un pò di prezzemolo, coprite per bene e lasciatele fino alla loro schiusura, vedrete che produrrà dell'acqua che era all'interno delle cozze. (non buttatela vi servira)

Trtitate la cipolla e sminuzzate l 'aglio

Mettete tutto in padella con olio extra vergine d'oliva a fuoco medio

Inziate la doratura, appena inzia la doratura versate una scatola di pomodorini e girate, fate addensare e aggiungete olio se serve

Fate addensare anche il pomodoro affinchè sia bene amalgamato , inziate ad aggiungere le cozze sgusciate, aggiungetene almeno la metà della pentola se non di più, avendo cura di lasciarne qualcuna con mezzo guscio, ma questo dettaglio e a vostro piacere e gusto.

Girate e se vi sembra troppo densa diliuite con l 'acqua delle cozze rimasta nella pentola opportunamente filtrata con un colino.

Coprite e di tanto in tanto girate, se si addensa troppo continuate a versare acqua della pentola.

A cottura ultimata, versate su un piatto da portata la zuppa di cozze e spruzzate con del prezzemolo fresco.

La variante della zuppa per gli amanti degli spaghetti, cucinate a parte delle linguine e aggiungetele alla zuppa e girate per bene.

Posso assicurarvi che farete oltre ad un ottimo pasto, anche un bella figura con gli amici , che si leccheranno i baffi.....e non solo.

Sono numerose le nuove specie marine scoperte negli abissi del Pacifico meridionale, a sud dell’Australia.

Un’equipe di scienziati australiani attraverso la mappatura di circa 180 chilometri dalla costa sud della Tasmania ha scoperto e filmato numerose barriere coralline vecchie di 2000 anni, e specie di creature mai viste prima.

La scoperta, annunciata da una equipe di scienziati australiani, è stata documentata con un dettagliato dossier contenente oltre 300 nuove specie, tra queste anche alcuni esemplari di uova fossili risalenti a cinquanta milioni di anni fa, le prime mai documentate.

Nel corso della conferenza stampa curiosi meno avvezzi avevano chiesto se poteva trattarsi di uova di delfino.

Forse una domanda strumentale e provocatoria:  tutti sanno che i delfini sono vivipari.

La ricetta è semplice da realizzare e non sono necessarie particolari abilità in cucina. Tutto ciò di cui avete bisogno è innanzitutto la materia prima, il pesce, qualche chilo di sale ed un forno.

La quantità di sale da usare per la cottura deve essere proporzionata al peso del pesce ed è bene ricordarsi che nel corso della cottura il pesce deve essere completamente ricoperto di sale. Il sale da usare è semplice sale marino, preferibilmente quello a grana grossa che a scelta può essere miscelato anche al fino.

Per compattare il sale potrete aggiungere un albume d’uovo montato che farà da collante e favorirà il formarsi della crosta. Anche l’aggiunta di vino bianco è un ottimo modo per compattare il sale per questa tecnica di preparazione. Per aromatizzare il pesce  potrete aggiungere al sale fino un trito di erbe aromatiche o spezie. Il tempo di cottura varia in base al peso del pesce scelto, solitamente per una pezzatura da un chilogrammo bastano 30 minuti a 180 gradi.

Preparazione

• eviscerare bene il pesce e sciacquatelo bene con acqua corrente, meglio se quella di mare;
• insaporirne la pancia con aromi e spezie. È molto importante non squamare il pesce;
• posizionate il pesce in una teglia dove precedentemente avete steso un letto di sale e ricoprite il tutto con il rimanente sale;
• infornate in forno preriscaldato a 180° C per 30 minuti circa;
• sfornate il pesce e fate riposare per 10 minuti prima di rompere la crosta di sale;
• rompete la crosta utilizzando anche un martello e pulite ora il pesce con un foglio di carta da cucina;
• sfilettate il branzino e servitelo con un contorno di patate o verdura a piacere;
• condite i filetti con un filo d’olio e qualche goccia di succo di limone.

BUON APPETITO

Il Paracentrotus Lividus, meglio conosciuto con il nome di “riccio femmina”, si riproduce tutto l’anno intensificando la sua continua attività nel periodo estivo. E’ molto precoce, infatti, raggiunge la completa maturità sessuale alla fine del primo anno di vita.

Le sue uova e gli spermatozoi sono rilasciati, in enormi quantità, nell’acqua e la fecondazione è lasciata al caso. Le larve si sviluppano, prima, restando in sospensione a bassissima profondità e poi, dopo circa 4-6 settimane, trasferendosi sul fondale.

Tutti i ricci hanno una bocca provvista di un articolato organo, chiamato “lanterna di Aristotele”, costituito da cinque pezzi scheletrici mobili, ciascuno dotato di un dente a crescita continua.

I ricci si nutrono di alimenti vegetali ed animali: brucano le alghe marine, raschiano i  briozoi (piccolissimi animali marini) ed i microalimenti che si trovano  sulle rocce o nei granelli di sabbia.

Inoltre, divorano cadaveri di pesci adagiati sul fondo e diversi animali marini quali gli antipodi, gasteropodi e perfino altri ricci più piccoli.

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