reb

Il rebreather è un dispositivo complesso utilizzato per la respirazione sottomarina che permette di respirare aria espirata precedentemente filtrata e riciclata, invece di liberarla nell'ambiente come avviene con il tradizionale sistema di autorespiratore. Questo tipo di tecnologia è particolarmente utile in molte applicazioni subacquee, come l'esplorazione di grotte, il recupero di oggetti dal fondale o la ricerca scientifica, poiché consente ai subacquei di avvicinarsi agli animali marini senza disturbare il loro ambiente. Il funzionamento del rebreather si basa su un circuito di respirazione chiuso che include un serbatoio contenente una miscela di gas respirabile e un sistema di filtraggio dell'aria espirata che rimuove l'anidride carbonica e altri gas in eccesso. A differenza dei tradizionali autorespiratori, che liberano l'aria espirata nell'ambiente circostante, il rebreather ricicla l'aria espirata attraverso un processo di filtraggio e ricarica il serbatoio con l'ossigeno necessario per mantenere un livello respiratorio adeguato.
Il suo antenato naturale è l'ARO, ne abbiamo parlato nel precedente articolo dedicato, da un sacco e un bombolino, oggi il Rebreather si è evoluto, la tecnologia ha permesso di renderlo sicuro e di superare i limiti dell' ARO che limitava e rilegava i subacquei a profondità modeste. Abbiamo visto che il concetto è  lo stesso , ma con l'aiuto dell'eletrtronica questo sistema è davvero fantastico e promette grande soddisfazioni.
Il rebreather ha origini che risalgono almeno al 1876, quando Henry Fleuss sviluppò un dispositivo di respirazione autonomo per i minatori che lavoravano in ambienti a rischio di esplosioni di gas. Nel corso del tempo, la tecnologia è stata migliorata e utilizzata in diversi ambiti, come la ricerca subacquea, la fotografia subacquea e qulla militare . Oggi, il rebreather è utilizzato anche dai subacquei professionisti e ricreativi per molteplici scopi subacquei, come l'esplorazione di relitti, la fotografia e la videografia subacquea, la ricerca scientifica e la formazione dei subacquei stessi.
Inoltre, il rebreather è diventato sempre più accessibile ai subacquei ricreativi, con modelli progettati per un uso più semplice e sicuro.

Tuttavia, l'uso del rebreather richiede una formazione specifica e una maggiore attenzione alla sicurezza rispetto ai tradizionali autorespiratori. Ciò è dovuto alla natura del circuito chiuso, che può causare l'accumulo di gas tossici o la mancanza di ossigeno se il sistema non viene utilizzato correttamente o se si verificano malfunzionamenti. Inoltre, il rebreather richiede una manutenzione più accurata rispetto agli autorespiratori tradizionali, poiché il sistema di filtraggio e il serbatoio devono essere puliti e controllati regolarmente per garantire il corretto funzionamento.

 

Spieghiamo il funzionamento :

Il Rebreather CCR (dall’inglese Closed Circuit Rebreather)

Il Rebreather CCR è un sistema di respirazione a circuito chiuso(dall’inglese Closed Circuit Rebreather).

Significa che, il gas inspirato passa attraverso i polmoni, porta ossigeno al nostro corpo e preleva la CO2, prodotto di scarto. Nel circuito aperto, il gas espirato fa le bolle e risale in superficie. Nel Rebreather CCR, il gas espirato, viene pulito dalla CO2 ed addizionato dell’ossigeno consumato per poi essere nuovamente respirato.


Rebreather CCR: funzionamento

Un Reb CCR oltre ad avere l’enorme vantaggio di riciclare interamente ciò che espiriamo, ci permette di respirare una quantità di ossigeno costante (pressione parziale dell’ossigeno costante). Per far si che ciò avvenga i Reb CCR vengono equipaggiati con due diversi gas. Ossigeno puro che serve a riarricchire la miscela gassosa man mano che l’O2 viene consumato, ed il “diluente” in quanto appunto serve a diluire l’O2. Questo perchè come ben sappiamo non si puo’ respirare ossigeno puro in profondita’. Il tipo di diluente usato varia a seconda della profondità massima di immersione prevista. Può essere aria o trimix, in quanto in parte determina la massima pressione parziale dell’ossigeno, il livello narcotico ed i vari profili.

Altri vantaggi

Oltre alla riduzione dei tempi decompressivi, i Reb CCR ,riciclando interamente tutto quello che noi espiriamo, fanno si che l’autonomia in immersione si allunghi notevolmente, indipendentemente dalla profondità. Da notare che in alcune tipologie di immersioni esplorative i CCR sono stati in grado di fornire autonomie altrimenti raggiungibili solamente con l’impiego di molte bombole.

Come ultimo vantaggio, anche se non meno importante, non emettendo alcuna bolla non si produce alcun rumore, permettendo quindi un approccio alla vita marina molto meno invasivo. Di fatto i pesci si spaventano meno e si avvicinano di più. Infine i CCR a loro volta si dividono in meccanici ed elettronici. La differenza sta che nel primo caso la macchina viene “gestita” dal subacqueo, mentre nel secondo caso è l’elettronica ed il relativo software dedicato a farlo. In genere il livello di addestramento per l’uso di queste macchine è decisamente più impegnativo di quello necessario per un Reb SCR. Conviene approcciarsi a queste macchine una vota completato il ciclo dei corsi classici con bombola. Di seguito trovate una semplice  spiegazione di cos’è un sistema di respirazione a circuito chiuso.

 

Asaccheto

 

 

Respirando in un sacchetto che cosa succede?
 
Scende la % di Ossigeno
Aumenta la % di CO2

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Dobbiamo eliminare la CO2 che ci porterebbe all’ipercapnia.
 
Si utilizza  un fissante chimico (calce sodata) che appunto fissa la CO2 restituendoci umidità e calore.
 
Ed ecco uno dei motivi del comfort respiratorio dei Rebreathers.

 

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Ma se abbiamo consumato ossigeno da dove lo prendiamo ?

Questo può avvenire manualmente, come negli ARO militari tramite il MAV acronimo di Manual Add Valves, valvola di addiziona manuale del gas.

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L'aggiunta di ossigeno può avvenire anche tramite un sistema elettronico e un software che gestisce la miscela.

 

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Non ultimo ci sono Rebrather dotati di sistema ridondato , come la cabina di pilotaggio di un aereo, dove tutti i sistemi sono duplicati, perchè in caso di avaria entra automaticamente il sistema in soccorso.

 

 

 

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