ENZO

 

ANNIVERSAIO PREGHIERA DEL MARINAIO

(23-02-1902  -  23-02-2023)

  • di Enzo SAITTA

Anche a distanza di 51 anni dal congedo in BTG. Sanmarco M.M. recitare a memoria la "Preghiera del Marinaio" è sempre un sussulto al cuore, particolarmente sensibile ed emozionante quando sono chiamato a recitare in presenza di una Bara di Marinaio dopo le esequie o in memoria di Caduti.

Al riguardo è doveroso ricordare:

Nel 1901, su indicazione del monsignor Giuseppe Bonomelli, Vescovo di Cremona, il poeta Antonio Fogazzaro fu invitato a scrivere parole che mettessero in risalto lo spirito religioso dei nostri marinai. Nacque così la "Preghiera vespertina per gli equipaggi della Regia Marina da guerra".

L'occasione di trasmettere la straordinaria composizione alla Marina Militare Italiana si presentò il 23 Febbraio 1902, quando, contemporaneamente alla consegna della bandiera di combattimento all'incrociatore corazzato "Giuseppe Garibaldi", il comitato delle dame genovesi, presieduto dalla marchesa Eleonora Pallavicini Barraco, fece dono alla nuova unità di una bandiera di seta bianca sulla quale era stato artisticamente ricamato il testo della "Preghiera Vespertina".

I versi della preghiera colpirono particolarmente la sensibilità del Capitano di Vascello Cesari Agnelli, Comandante dell’incrociatore, tant’è che egli chiese l’autorizzazione a recitare la Vespertina in navigazione, quando l’equipaggio si trovava schierato a poppa, prima dell’ammaina bandiera. L’allora Ministro della Marina, Ammiraglio Costantino Morin, autorizzò la lettura a bordo e, presto,  su tutte le navi della flotta, al tramonto, si recitava la Preghiera che ormai veniva chiamata la Preghiera del Marinaio italiano.

Nel 1909 la lettura diventa obbligatoria e, ad oggi, si recita tale preghiera non solo in navigazione, al tramonto, prima dell’ammaina bandiera, ma anche alla fine di celebrazioni e funzioni religiose nelle caserme e stabili della Marina Militare italiana.

Oggi, ogni qual volta vengono ricordati i marinai italiani, in funzioni a loro suffragio, le parole di Fogazzaro riprendono vigore.

Dopo la morte di Fogazzaro, avvenuta il 7 marzo1911, il manoscritto della preghiera passò nelle mani della contessa Carolina Colleoni Giustiniani Bandini che, nel gennaio 1928, lo donò alla Marina nella persona del grande ammiraglio Paolo Thaon di Revel.

Il testo autografo fu quindi consegnato all'Ufficio Storico della Marina che tutt'ora lo conserva nel suo archivio.

 

A Te, o grande  eterno Iddio,

Signore del cielo e dell'abisso,

cui obbediscono i venti e le onde, noi,

uomini di mare e di guerra,Ufficiali e Marinai d'Italia,

da  questa sacra nave armata della Patria leviamo i cuori.

Salva ed esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione.

Dà giusta gloria e potenza alla  nostra bandiera,

comanda che la tempesta ed i flutti servano a lei;

poni sul nemico il terrore di lei;

fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro,

più forti del ferro che cinge questa nave,

a lei per sempre dona vittoria.

Benedici , o Signore, le nostre case lontane, le care genti.

Benedici nella cadente notte il riposo del popolo,

benedici noi che, per esso, vegliamo in armi sul mare.

Benedici!

 
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