Che la fortezza del “Tocco” fosse una delle attrazioni turistiche più importanti dell ’acese non v’era dubbio.
Nella riserva naturale orientata della Timpa e, segnatamente, sull’estremità della falesia che sovrasta il pittoresco borgo di Santa Maria La Scala, sorge la fortezza del “Tocco”, struttura edificata su un sentiero spagnolo che collega Acireale al mare Ionio e meglio conosciuto come “chiazzette”
La fortezza del “Tocco” è un antico baluardo realizzato interamente in pietra tra il 1584 e il 1593 dall’ingegnere acese Vincenzo Geremia su progetto del collega Camillo Camilliani, al tempo Soprintendente delle fortificazioni regie della Sicilia.
Edificato su due livelli intercomunicanti, è suddiviso in numerosi ambienti - alcuni destinati a ricovero polveri e pezzi d’artiglieria, altri per l’alloggiamento delle persone deputate alla guardiania - aveva la specifica funzione di proteggere la costa orientale dell’isola, al tempo oggetto delle scorrerie turche nonostante questi fossero già stati sconfitti a Lepanto nel 1571.
Infatti, il costante rischio di ipotetiche incursioni determinò l’esigenza di realizzare numerose strutture difensive, quali fortezze e garitte utili a proteggere la costa orientale della Sicilia ed in particolare la sottostante sorgente di acqua dolce fonte di sopravvivenza per la comunità acese e luogo ove sovente donne e bambini si recavano a fare il bucato.
Il “Tocco” risultava, quindi, di estrema efficienza sia perché edificato in una zona strategica che consentiva di poter controllare una vasta area marittima sia perché era in grado di comunicare a distanza con le sottostanti garitte e quindi di poter avvisare per tempo la popolazione delle potenziali incursioni.
All’interno delle garitte, dette anche torrette vi erano i cosiddetti “torrieri”, deputati ad osservare il mare e, qualora necessario, mandare un segnale al “Tocco”.
Ed infatti, il Tocco, grazie ad un grosso cannone, provvedeva a sparare un singolo colpo ad ogni avvistamento di nave nemica e così facendo era in grado di avvisare per tempo tutta la popolazione acese dell’imminente pericolo.
Intorno al 1651 il “Tocco” divenne anche luogo di prigionia, mentre nel 1963, a seguito del devastante terremoto che colpì l’intera isola, per volere dell’Ingegnere Vincenzo Geremia furono portate sostanziali rafforzami edilizi e fu aggiunto un cannoncino portatile.
Infatti nel 1963 il “Tocco” venne utilizzato come piazzaforte militare per il cannoneggiamento della flotta francese che frattanto tentava di aggirare il blocco composto dalla città e dall’esercito spagnolo
Nel diciannovesimo secolo, cessate le esigenze difensive, il forte venne dismesso e il piccolo cannone spostato alla Pinacoteca Zelantea di Acireale.