Che il “Relitto della Timpa” di Acireale non fosse il piroscafo Terni, lo staff dell’Organizzazione di volontariato “Futuro Mare”, documenti alla mano, lo aveva ampiamente provato in un precedente incontro divulgativo.
La corretta lettura dei rilevamenti estratti dal log book del sommergibile HMS Unison che, al tempo, ebbe a silurare il Terni, non ha lasciato spazio ad interpretazioni diverse sul punto di affondamento del piroscafo, invece colato a picco a circa 700 metri di profondità nello specchio acqueo antistante la plaia di Catania.
Le scrupolose ricerche condotte dal Capitano di L.C. Andrea Di Mauro, collaborato dagli istruttori subacquei Carmelo la Rocca e Mario Gangi, hanno finalmente consentito di determinare non solo la vera identità del “Relitto della Timpa”, ma di ricostruire con dovizia di particolari le inedite dinamiche che ne provocarono l’affondamento, escludendo in tal modo le versioni romanzate della grande rete.
L’accesso alla documentazione storica del Lloyd's Register of Shipping di Londra corroborato da preziosi documenti reperiti presso il “Japan Center For Asian Historical Records National Archivies Of Japan di Tokyo, ha finalmente consentito di determinare che il “Relitto della Timpa” altro non è che il “Taikosan Maru”, piroscafo battente bandiera giapponese affondato in territorio acese nel corso della Grande Guerra.
In estrema sintesi, il 14 dicembre del 1917, il Taikosan Maru, in osservanza alle direttive del Comando Supremo Italiano e Comando Supremo Marina- navigava a distanza ravvicinata dalla costa e con le luci spente e ciò al fine di sfuggire agli eventuali attacchi da parte dei sommergibili nemici. Intanto, per ironia della sorte, le medesime disposizioni venivano osservate anche dal piroscafo “Ancona” che, nelle stesse circostanze di tempo e luogo, navigava invece in senso opposto al Taikosan Maru.
L’inevitabile collisione delle ore 01:30 provocava un grave squarcio allo scafo del Taikosan Maru che alle successive ore 05:30, nonostante gli sforzi sovrumani dell’equipaggio, affondava nello specchio acqueo antistante la Timpa di Acireale (provincia di Catania) e, segnatamente, in territorio di Acque Grandi.
La rassegna stampa organizzata presso lo Sheraton Hotel di Catania ha reso finalmente giustizia a questo meraviglioso bastimento con una storia alle spalle ancora tutta da raccontare.
Di recente è stata deposta una targa commemorativa, operazione che, coordinata dal dott. Claudio Di Franco della Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia, ha visto l’intervento degli istruttori subacquei dell’ODV Futuro Mare, Carmelo La Rocca, Pippo Strano, Guido Capraro, Mario Gangi, Alessandro Lombardo e Luca Privitera, nonché di Carmelo Mannino dello Scuba Diving School di Catania