Calcolo dei consumi in immersione
In molte Organizzazioni Didattiche si usa ormai da anni, insegnare al neofita di risalire allorquando il manometro segna le 50 atmosfere (aria residua nella bombola), questo al fine di evitare di essere sorpresi dalla lancetta del manometro che, improvvisamente, ci indica zero atm. Tale indicazione però è poco completa, infatti sarebbe opportuno trasmettere al neofita le nozioni base affinchè lo stesso possa calcolare l’aria necessaria per l’immersione che ha deciso di effettuare.
Ancor prima di iniziare con i calcoli e doveroso passare in rassegna il principio di “Torricelli” che ci ricorda che, sulla Terra, la pressione esercitata dal peso dell’aria a livello del mare è di circa 1 atm (atmosfera).
Questo rapporto, però, in acqua cambia, infatti a causa della maggiore densità dell’acqua la stessa pressione/peso si ottiene con una colonna d’acqua di appena 10 metri.
Orbene, sul punto è opportuno richiamare la legge di boile e mariotte secondo la quale "A temperatura costante, la pressione e il volume sono inversamente proporzionali", vale a dire che se ci immergessimo in apnea a 10 metri di profondità dove la pressione assoluta (2 Atm) è esattamente il doppio che in superficie (1 Atm), scopriremmo che il volume dell'aria contenuta nei nostri polmoni si è ridotto della metà.
Dovendo, quindi, riempire i nostri polmoni come in superficie, per ogni atto inspiratorio, abbiamo dunque bisogno di più aria.
Immergendoci con l'Ara, sapendo che l'erogatore è progettato per fornire aria al subacqueo a pressione ambiente, per ogni atto inspiratorio effettuato a 10 metri, ventileremo un quantitativo d'aria esattamente due volte più grande rispetto alla superficie, a 20 metri consumeremo tre volte di più e a 30 metri quattro volte di più e così via.
Già questo piccolo esempio ci fornisce un'idea approssimativa di quanta aria viene consumata per ogni atto inspiratorio ad ogni profondità. Se dunque si moltiplica la quantità di litri d'aria che riusciamo a ventilare in superficie in ogni atto inspiratorio, per la profondità espressa in atmosfere assolute alla quale vogliamo andare, scopriremo quanta aria consumiamo per ogni ventilazione a quella profondità.
Es. : Un subacqueo scambia per ogni atto respiratorio 2 litri d'aria in superficie
· a 10 metri ( 2 Atm ) 2 x 2 = 4 litri consumati
· a 20 metri ( 3 Atm ) 2 x 3 = 6 litri consumati
· a 30 metri ( 4 Atm ) 2 x 4 = 8 litri consumati
· e così di seguito ..............................................
In questo modo si può calcolare quanto può durare una bombola ad ogni singola profondità.
Sapendo che una bombola di 15 litri caricata a 200 atmosfere contiene 3000 litri d'aria ( 200 x 15 ), si può facilmente immaginare quanto approssimativamente può durare ad una determinata profondità.
Es. : Profondità 25 metri
· 25 metri = 3,5 Atmosfere assolute
· 3,5 x 2 = 7 litri d'aria consumati ad ogni singola ventilazione a 25 metri
In genere si insegna che un subacqueo ventila circa 20 litri d'aria al minuto in superficie (1 Atm). Questo consumo medio è da considerarsi in condizioni ottimali : acqua calma, buona visibilità, assenza di freddo, stress e corrente.
Da questo possiamo facilmente dedurre che a 10 metri consumiamo 40 lm (litri per minuto) (20 x 2 Atm), a 20 metri 60 lm (20 x 3) e così via.....ed il resto è semplice