Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.
Milioni di volte abbiamo sentito questa celebre frase che, pronunciata per la prima volta dal chimico fisico francese Antoine Laurent Lavoisier, ci ha fatto pensare spesso a qualcosa di vetusto o astruso.
Se ad esempio immaginiamo un foglio di carta bianca possiamo senz'altro affermare che una volta bruciato assume forme e colori certamente non gradevoli all'occhio umano.
Tuttavia, non è sempre così; a volte la trasformazione delle cose produce vera e propria arte e, dunque, bellezza capace di conferire al processo il magico potere dell’alchimia.
Caso emblematico è il bruco dalle sembianze poco aggraziate, ma che nel corso della trasformazione assume forme e colori che accarezzano il cuore e ubriacano la mente.
Lo stesso inesorabilmente accade anche per la mia Terra.
A Sud della Sicilia e più precisamente a Sampieri, frazione di Scicli in provincia di Ragusa, insiste la fornace Penna, fabbrica di laterizi realizzata agli albori del XIX secolo su commissione del Barone Guglielmo Penna.
La fornace è conosciuta dai locali come “u stabilimentu bruciatu” per il devastante incendio doloso del 24, ma anche come “Mannara di Montalbano”, in ragione dell’omonimo set televisivo allestito anni orsono proprio in quest’area.
Realizzata sullo sperone roccioso di contrada “Pisciotto”, a pochi metri dalla battigia, la grande fabbrica non è stata certamente indulgente nei confronti del paesaggio, aggredito e deturpato, ma nel corso del tempo la sua trasformazione ha reso l’edificio e l’intero paesaggio la principale attrazione di Sampieri.
La sua particolare struttura, i tre livelli fuori terra ed il corpo principale a pianta basilicale, la fanno sembrare più simile ad una antica chiesa piuttosto che ad una fabbrica, tant’è che, al riguardo, anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi si è pronunciato definendola “basilica lavica in riva al mare”.
Si tratta, quindi, di uno dei più importanti monumenti dell’archeologia industriale presenti in Sicilia che, nonostante le vetuste condizioni, appare come un sito di manifesta ed indiscutibile bellezza.
La Sicilia, ancora una volta ci sorprende ed è per questa ragione che definisco la mia Terra “FABBRICA DI BELLEZZA”