E' un giorno come tutti gli altri, vita tranquilla e quiete di sempre.
Il porto è placido, le sue acque ferme come quelle di un lago danno spazio ad un piccolo gruppo di anatre che indisturbate nuotano felici.
Il sole è ancora basso ed un fitto stormo di gabbiani sorvola radente la Timpa che sovrasta il pittoresco borgo dell'acese. La Sig.ra affacciata al balcone strabuzza gli occhi e con aria incuriosita si interroga sulla presenza di quei Militari in mimetica con fotoreporter a seguito. La curiosità è forte e con tono basso, quasi a non volersi far sentire, ci chiede se stiamo girando un film. Non vogliamo farla preoccupare e ci limitiamo a riferire che si tratta di un documentario; peraltro spiegare che la presenza dei Militare riguardava la bonifica di alcuni residui bellici avrebbe potuto sconvolgere l'intero borgo. In questi luoghi il passa parola è piu potente di qualsiasi altro social.
Non stiamo nella pelle, io e Mario abbiamo appuntamento con uomini della Marina Militare e a Santa Maria La Scala arriviamo con largo margine di anticipo. Poco dopo, con la precisione di un orologio svizzero, vediamo avvicinarsi un furgone con un piccolo gommone nero a seguito. Nel dritto di prua una scritta che non lascia spazio a nessun'altra interpretazione: "Palombari Marina Militare".
Sono loro. Io e Mario ci presentiamo, scambiamo qualche convenevole e subito iniziano le operazioni. Sono baldi giovani che con le esclusive tute mimetiche evocavano tutta la loro maestosita'. il Capitano di Corvetta Marco Presti comanda la squadra.
Un gruppo di subacquei specialisti che, seppur condensato in una piccola squadra, di fatto è all'altezza di rappresentare a dovere l'intera Marina Militare italiana. Il mio senso di patriottismo è alle stelle, ed in quel momento mi sento fiero e Italiano, condizione che non sempre si percepisce, per come vanno certe volte le cose nel nostro Paese.
Ad ogni modo, io e Mario, discutiamo con il Capitano su come organizzare le riprese e la logistica, ma lui intanto ci informa che dal sopralluogo dei giorni precedente oltre ai 5 razzi segnalati da noi di Futuro Mare ne hanno trovati altri congregati sotto le rocce e che, ad ogni modo, anche quelli vanno rimossi e bonificati.
Sganciano il gommone che frattanto scivola in acqua, poi, montato il motore , iniziano la vestizione ed in perfetto silenzio indossando le mute stagne per l' immersione che da li a poco avrà luogo.
Un rito quello della vestizione che io e Mario conosciamo bene, l'abbiamo fatto non so quante volte essendo principalmente subacquei.
Anche noi prepariamo la nostra attrezzatura, questa volta video-fotografica, per immortalare momenti e particolari della vestizione, dall' assemblaggio dei gruppi A.R.A. e dell'imbarco sul gommone dove anche noi avremmo tanto voluto esserci.
Siamo consapevoli che, pur avendo qualifiche ed esperienze trentennali in campo subacqueo, a differenza dei militari non abbiamo le competenze specifiche per bonificare ordigni, un compito assai difficile che solo pochi uomini sanno fare.
Intanto i pescatori del porto ci osservano incuriositi, ma si tengono a distanza, hanno compreso che in campo ci sono le "istituzioni".
Per ragioni di sicurezza personale della Capitaneria di Porto di Santa Tecla giunto in supporto agli "specialisti", per disposizone del comandante, diligentemente blocca l'ingresso al piccolo molo, utilizzando a mo di transenna un altro furgone della Marina. La sicurezza innanzitutto.
Ci "caliamo" nella parte di video e foto Makers e con un intesa quasi naturale e senza sovrapporci, io e Mario diamo avvio alle nostre operazioni. E dire che, mai prima di adesso, avevamo realizzato riprese insieme e nello stesso campo. Anche se non concordata prima l'intesa è perfetta, gli strumenti funzionano a dovere e, pertanto, siamo certi che la produzione sarà un successo... anche se poi saranno le Autorità a dare giudizi e decidere se postare il video.
Il momento magico ha inizio, il gommone con gli specialisti si stacca dal molo, l'indice sul pulsante di scatto è frenetico e senza esitare più di tanto apro le danze con il primo scatto. Intanto, Mario lancia il suo "calabrone" che come un segugio segue passo passo il gommone che frattanto si allontana per prendere i largo sotto i deboli ragi del sole.
Scatto qualche foto con una mano e con l'altra riprendevo con la Cam, mi distraggo un istante e subito dopo mi accorgo che il gommone svanisce nel nulla... Mario anche.
Mi chiedo se sarà caduto in acqua, ma da li a poco lo vedo aggirarsi tra le casse del porticciolo. E' concentrato, il suo viso è serio ed il drone da qualche migliaio di euro è ancora sospeso in aria... sopra il gommone dei Palombari. Un'emozione!
Mario lo pilota con perizia attraverso il video del controller. Sembra facile, ma non lo è affatto un piccolo errore può compromettere il risultato della produzione oltre che la perdita dello stesso drone.
I risultati del video non li anticipo, ma li vedrete nella nostra sezione dedicata (VIDEO), si tratta di uno di quei prodotti che sapientemente Mario ormai monta con dovizia e fantasia, un talento naturale.