Risolto il mistero della Montevideo Maru, nave cargo giapponese affondata dagli USA nel 1942 con 1.054 australiani, sia prigionieri di guerra che civili.
Una spedizione determinata a indagare su una tragedia del Secondo conflitto mondiale ha ritrovato la nave cargo della compagnia giapponese Osaka Shosen Kaisha a circa 4 mila metri di profondità, a nord ovest di Luzon, nelle Filippine.
Ad affondare il cargo giapponese un sottomarino americano il cui comandante ignorava la presenza dei soldati alleati a bordo.
La storia riparte da Rabaul, Nuova Guinea, dove la Montevideo Maru con a bordo i prigionieri, salpa per la volta di Hainan, al tempo avamposto dell’esercito giapponese.
Avanza a 17 nodi e deve raggiungere un punto concordato per incontrare la sua scorta: un cacciatorpediniere.
Prima dell'alba del primo luglio del 1942 lo Sturgeon, uno «squalo» della US Navy con al comando il capitano Wright, impegnato nella caccia al naviglio nemico, intercetta il Montevideo Maru e sferra l'attacco.
Wright ordina il lancio di quattro siluri.
La missione ha successo, tutti i siluri vanno a segno e la Montevideo Maru si inabissa in pochissimi minuti, pochi per la stragrande maggioranza dei prigionieri che tra un rottame non riescono a raggiungere la coperta per mettersi in salvo.
Le indiscrezioni ancora in corso di verifica sono tante, ma il Montevideo Maru diventerà presto sacrario militare: onore ai caduti.